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DOMANDE FREQUENTI

- COME AVVIENE LA DONAZIONE?

Il donatore dopo essersi recato all'Unità di Raccolta Fissa o Mobile compila il modulo di accettazione e consenso informativo, risponde ad alcune domande del Medico il quale, dopo aver valutato il tasso di emoglobina e controllata la pressione arteriosa lo invita a stendersi sul lettino. Vengono prelevati quindi circa 400-450 ml di sangue dalla vena del braccio (quantità che si avvicina agli standard europei ed è assoluta garanzia per la salute del donatore). Dopo il prelievo il donatore resta sdraiato per un breve periodo di tempo e gli viene quindi servito un piccolo ristoro. L'atto del prelievo del sangue con le moderne attrezzature è assolutamente indolore e dura pochi minuti.





- CON QUALE FREQUENZA SI PUÒ DONARE IL SANGUE?

La frequenza annua non può essere superiore a quattro donazioni di sangue intero nell'uomo e a due nella donna in età fertile. L'intervallo tra due donazioni non deve essere inferiore a 90 giorni.




- IN QUANTO TEMPO L'ORGANISMO RIMPIAZZA IL SANGUE DONATO?

La sottrazione di sangue viene immediatamente compensata dall'organismo: i liquidi accumulati dai tessuti vengono richiamati in circolo e il midollo osseo accelera la produzione di globuli rossi. In tal modo, il volume di sangue ritorna ai valori originari in un periodo di tempo compreso tra qualche minuto e poche ore. Il ripristino dei globuli rossi avviene più lentamente, ma si completa entro pochi giorni dal prelievo.





- QUALE SVILUPPO E QUALE FUTURO PER IL SETTORE TRASFUSIONALE?

I continui progressi della medicina hanno enormemente ampliato il campo di utilizzazione del sangue. L'orientamento è quello di dare a ciascun malato solo quel componente o quel derivato ematico di cui ha realmente bisogno; si tratta cioè di attuare la << terapia mirata >> come già esposto. Inoltre un unanime consenso si va riscontrando fra i medici trasfusionisti sulla necessità di sviluppare la pratica dell'<< autotrasfusione >> (donazione preventiva del paziente che utilizzerà poi il suo stesso sangue trasfusionale). Questo, nei casi in cui è possibile, annulla praticamente i rischi di reazioni trasfusionali e di trasmissione di malattie infettive. Il futuro della trasfusione è legato alle biotecniche. Serie ricerche sono in corso in questo campo. Sembra certo che si arriverà alla costruzione della proteina emofilica, di quelle veicolatrici dell'ossigeno e di altre ma il cammino sarà ancora lungo e di certo non verrà soppiantata la trasfusione di sangue umano che viene praticata oggi.