Questo sito utilizza i cookie per migliorare servizi ed esperienza dei lettori. Se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

La cultura del dono: questo è l’AVIS di Comiso, una bellissima realtà sotto i nostri occhi!

Anche quest’anno il liceo “G. Carducci” di Comiso ha riconfermato la convenzione con l’associazione AVIS, che opera sul nostro territorio e, che si occupa delle donazioni di sangue e di plasma. Il patto è stato sottoscritto sia dalla Preside, Mariagiovanna Lauretta, sia dalla presidente dell’AVIS, professa Lina Vacante. La tutor interna del progetto, la professa Mariastella Mautese assieme al coordinatore dell’alternanza, il prof Salvatore Garofalo, ci hanno spiegato in breve ciò che i ragazzi fanno in questo luogo, che da un po’ di anni ha spostato la sua sede vicino la chiesa di Monserrato. Quest’alternanza scuola/lavoro, infatti, ha previsto un periodo di tirocinio nel quale i ragazzi dovevano apprendere come venisse donato il sangue e il plasma ed il percorso che le sacche, di solito, dovevano fare. A loro, per motivi di sicurezza e d’igiene non è stato possibile entrare nel grande salone che ospita molte sedie, dove i donatori stazionano per 15 o 30 minuti, a seconda del tipo di donazione che si decide, con oculato discernimento, di attuare. L’AVIS di Comiso, infatti, oltre a rispettare le norme sulla sicurezza e sulla privacy dei propri ospiti, si occupa di fornire loro una serie di controlli gratuiti eseguiti in loco da un medico specializzato. I donatori possono essere solo maggiorenni, devono compilare un modulo riguardante le proprie malattie, le abitudini alimentari e il proprio stile di vita, come anamnesi; dopodiché ci si può sottopone a vari controlli, come il prelievo, l’elettrocardiogramma e la visita cardiologica per, poi, attendere che il Direttorio Sanitario dia il responso se una persona sia nelle condizioni idonee per la donazione. La prevenzione non è mai troppa, non a caso Emanuele Fava, un giovane donatore ci ha spiegato che dopo aver fatto tutti questi accertamenti ed essere risultati negativi ai controlli riguardanti le malattie, si attende di essere chiamati per donare il sangue. “La chiamata non è mai un obbligo, ma un invito che noi rivolgiamo alle persone, mi duole dire che purtroppo la richiesta di sangue è sempre molto alta, specie nel periodo estivo a causa dei vari incidenti “, con tali parole, la Presidentessa dell’AVIS, ha espresso la sua passione per ciò che fa da molti anni e in cui crede fermamente. La Provincia di Ragusa vanta uno dei più alti tassi di donazioni di tutta l’Italia e questo grazie alla cultura del dono, che tramandateci dai Greci, è tutt’oggi radicata nel nostro modo di essere e di vivere. Entrare in questa struttura può, a primo acchito, mettere un po’ di paura , specie per chi non ha molta dimestichezza con i prelievi, però tutta l’ansia viene facilmente fugata dalla cordialità dei collaboratori e di tutto il personale, che oltre ad accogliere amabilmente i pazienti, cercano in ogni modo di trasmettere loro il senso più alto della la solidarietà, insito in questo gesto semplice, ma veramente nobile e bello. L’impegno dell’AVIS è stato accurato anche nelle varie manifestazioni organizzate e, alle quali hanno preso parte i ragazzi dell’alternanza scuola/lavoro; non a caso l’anno scorso due ragazze del liceo Scientifico di Comiso sono state intervistate ed invitate ad una conferenza di presentazione dei valori rappresentativi dell’AVIS, rivolta a tutta la cittadinanza. In modo originale, quest’anno invece, si è deciso di organizzare una maratona lungo le vie di Comiso, alla quale hanno partecipato, con dedizione, anche esponenti del servizio civile. L’impegno dei volontari si concretizza anche nell’accogliere e nel non far sentire soli i donatori, specialmente tramite l’apertura, senza preconcetti, a qualsiasi orientamento religioso, sessuale, socio – culturale, politico. “Il segreto per vivere felici consiste nel fare qualcosa che ci allarghi il cuore, che ci trasporti verso orizzonti più ampi, più ‘a misura d’uomo’, che ci rendano vivi come persone, così da poter trasmettere a chi ci sta intorno la gioia ineffabile del dono! Solidarietà è sinonimo di legame di amore (‘Amor diffusivus sui’, diceva il grande Agostino): chi ha ricevuto del bene facilmente sarà disposto a donarlo a chi non ne ha; il dolore fisico non è nulla difronte a certe scelte difficili, dinanzi alle quali la vita, spesso, pone: ognuno di noi contribuisce ad elevare l’umanità, donando qualcosa e, al di là del sangue, col diffondere la cultura di questo gesto, improntato ad un profondo senso di altruismo!”.

Orazio Pucci IV B Liceo Scientifico – Istituto “G. Carducci” – Comiso (RG)

Dalla redazione: Istituto "G. Carducci" di Comiso (RG)